
Una sparatoria nei campi, grida di aiuto, poi una maxi rissa fra quattro persone. Infine un’auto che scompare nella nebbia. È la sequenza di episodi che si è verificata giovedì in tarda serata fra Lavagna di Comazzo e Quartiano e su cui ora stanno cercando di fare chiarezza i carabinieri della compagnia di Lodi e della stazione di Zelo. La prima ipotesi avanzata è che si tratti di episodi collegati fra loro e che siano riconducibili in qualche modo al fenomeno dello spaccio nei campi. Solo un mese fa del resto, a inizio novembre, uno spacciatore marocchino era rimasto ferito da colpi di arma da fuoco nei campi di Sant’Angelo e su quel caso sono ancora in corso le indagini.
Giovedì sera i carabinieri, con l’aiuto della polizia e dei vigili del fuoco (chiamati soprattutto per illuminare la zona) hanno effettuato delle ricerche per capire cosa fosse successo, ma nell’oscurità e nella nebbia non è stato trovato nulla. Così ieri le pattuglie sono tornate nel Sudmilano per effettuato un nuovo sopralluogo.
La prima segnalazione, quindi, era arrivata intorno alle venti di giovedì. Una signora di Lavagna ha chiamato il “112” segnalando due colpi di arma da fuoco avvertiti nei campi ai margini del centro abitato e grida di aiuto provenienti dalla stessa zona. Meno di un’ora più tardi, quando erano ancora in corso le verifiche in quel campo, una seconda telefonata è giunta al numero unico di emergenza, questa volta da un’abitazione a lato della strada che collega Cervignano e Quartiano. Qui una signora aveva assistito, dalla finestra di casa, a una maxi rissa fra almeno quattro persone. Seguita dalla fuga di un’auto station wagon, non meglio identificata, lungo quella strada. E così anche qui sono giunte le pattuglie.
Inizialmente sembrava si trattasse di due episodi distinti. Ma con il passare delle ore si è fatta concreta l’ipotesi che gli eventi fossero collegati fra loro, sia per la vicinanza di tempo e di spazio sia per la ferocia che li hanno contraddistinti.
Sia a Lavagna che a Quartiano i carabinieri hanno chiesto il supporto dei vigili del fuoco, che con i loro mezzi hanno cercato di illuminare la zona e facilitare le ricerche di qualche indizio utile per capire cosa fosse successo. Operazioni proseguite per un paio d’ore almeno, ma senza nessun risultato. E così ieri mattina i militari sono tornati nelle due località a caccia di nuovi elementi. Il sospetto come detto è che siano episodi legati allo spaccio di stupefacenti in quella zona. Così come accaduto a Sant’Angelo un mese fa. Comunque è solo un’ipotesi, al momento non ci sono infatti elementi certi sulla vicenda.
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