Hanno invaso i sentieri di campagna, trasformando i campi di mais tra Gugnano e Riozzo nei loro fortini della droga. Così i pusher, per la verità nemmeno troppo nascosti, smerciano la «roba». E se ad addentrarsi nei luoghi dello spaccio non sono i clienti, ci sono le «vedette» ben attente ad allontanare i visitatori.
Chi malauguratamente si trova di fronte ai guardiani dello spaccio, va incontro, se va bene, all’invito a farsi da parte, in casi peggiori a minacce e lanci di sassi. Ne sa qualcosa il sindaco di Bascapè Manuela Curti che si è trovata faccia a faccia con un cliente che ha tentato di intimidirla.
Non è la sola: qualcuno è stato quasi investito da un’auto in fuga. «Una volta quel tratto era frequentatissimo da ciclisti e podisti - spiega la Curti -. Ma oggi non ci va più quasi nessuno. Troppo pericoloso. Non sai chi ti puoi trovare davanti». I pusher portano eroina, cocaina, ecstasy e hascisc e la mettono nei posti più impensati. Sottoterra, nelle rive delle rogge, perfino appesa ad alberi «griffati» con qualche segno di riconoscimento per poi recuperarla. Difficile essere scoperti in un’area così vasta, con tante vie di fuga. Ci sono migliaia di posti dove nascondere la «roba» e poi spacciarla per i clienti che arrivano nel punto esatto dove li guida lo spacciatore di turno via telefono.
«Si tratta in prevalenza di marocchini - spiega Roberto Smacchia, che abita a Casaletto ma che per recarsi al lavoro percorre quotidianamente queste strade -. Questa è una zona dove, almeno in teoria, non c’è grandissimo transito ad ora tarda. Eppure si vede un viavai infinito di macchine soprattutto dalle 19 in poi: di certo una cosa strana, se non si sa che là in mezzo ai sentieri di campagna, vanno ad acquistare la droga. Nei campi ci si può nascondere facilmente senza correre grossi rischi di essere scoperti». Siamo in una zona di confine tra tre province, quella di Lodi, di Milano e di Pavia, dove hanno giurisdizione a seconda del Comune, i carabinieri di Lodi Vecchio, Melegnano e Landriano.
«Di arresti ce ne sono stati, anche parecchi, - sottolinea il sindaco di Cerro al Lambro Marco Sassi -. Quella dorsale, per la verità non è l’unica area problematica, gli spacciatori si spostano e abbiamo avuto situazioni di disagio anche in zone più centrali. Ci siamo impegnati e ci stiamo impegnando, per quando possibile, a smantellare le centrali dello spaccio in collaborazione con le forze dell’ordine, che fanno già un lavoro egregio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA