Vietato fare il bagno e pescare nel laghetto dell’ex cava Teem a Vizzolo

Lunedì un altro sopralluogo di Città Metropolitana in vista dell’apertura nel 2024

A Vizzolo scatta il conto alla rovescia per l’oasi naturalistica nell’ex cava Teem, dove arriva l’ordinanza che vieta la pesca e la balneazione nel laghetto al centro del futuro polmone verde ai confini con Casalmaiocco. Dopo il sopralluogo avvenuto nella giornata di lunedì con i tecnici della Città metropolitana e quelli di Ersaf (Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste), ieri mattina è stata la sindaca Luisa Salvatori a fare il punto sul maxi-intervento finanziato dal ministero dell’Ambiente, che ha messo sul piatto mezzo milione di euro per la realtà vizzolese.

«Con l’ormai completata piantumazione delle 5mila tra piante e arbusti, sono spuntate anche le prime panchine oltre ai pannelli del birdwatching e alla base della casetta didattica, che dal prossimo anno verrà visitata dai bambini del territorio - sono state le sue parole -. Il termine ultimo per la consegna dei lavori è fissato per fine anno, sebbene non è escluso che l’intervento possa concludersi anche prima».

Già oggi nella zona del laghetto vengono abitualmente avvistati a più riprese cigni e aironi, volpi e animali di vario tipo: in passato utilizzata come cava per la realizzazione della Tangenziale est esterna, l’obiettivo finale è quello di trasformarla in una vera e propria oasi urbana. «Si spiega così la presenza di un’apposita aula didattica, all’interno della quale sarà possibile promuovere dei suggestivi progetti destinati alle giovani generazioni - continua ancora la sindaca Salvatori -. Nel frattempo in questi giorni abbiamo emanato un’ordinanza ad hoc, che vieta espressamente la balneazione e la pesca nel laghetto al centro della futura oasi: complice il gran caldo di questi giorni, un paio di settimane fa ci è stata infatti segnalata la presenza di alcuni bagnanti, che si erano peraltro intrufolati senza alcun tipo di autorizzazione. Proprio per evitare in futuro il ripetersi di episodi simili, abbiamo intenzione di piantare lungo la recinzione delle siepi di prugnolo e biancospino, le cui spine faranno da deterrente alle incursioni registrate anche nell’ultimo periodo».

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