Vizzolo, la giovane che ha denunciato la violenza in pronto soccorso si è tolta la vita

Massimo riserbo degli inquirenti sui drammatici contorni della vicenda, la Regione istituisce una “Commissione di verifica”, l’Asst avvia un audit interno. Il Pd chiede chiarezza: «Dramma da non sottovalutare»

Si è tolta la vita la paziente ventenne dell’ospedale Predabissi di Vizzolo che martedì mattina aveva denunciato di essere stata costretta ad atti sessuali da un 28enne. L’uomo era in attesa di cura al pronto soccorso e gli abusi sarebbero avvenuti all’interno della struttura ospedaliera. Gli inquirenti per ora mantengono il riserbo su ulteriori particolari della drammatica vicenda. La giovane si è poi lanciata martedì sera dal quarto piano dell'ospedale ed è stata disposta l’autopsia. Il 28enne è in carcere indiziato di violenza carnale.

Intanto Regione Lombardia comunica: “In seguito alle vicende avvenute presso l’ospedale di Vizzolo Predabissi (Milano), oggetto di indagine da parte dell’Autorità giudiziaria, Regione Lombardia ha immediatamente costituito una Commissione di verifica coordinata dal vicedirettore della Direzione Generale Welfare e composta da professionisti di ATS città metropolitana di Milano e dell’Agenzia dei Controlli. La Commissione si recherà già domani presso il presidio di Vizzolo per iniziare le attività di verifica”.

«Tutto l’ospedale è ancora sotto choc - è la nota uscita in serata dall’Asst Melegnano - Martesana -. Come Asst abbiamo subito avviato un audit inverno per verificare quanto accaduto. Regione Lombardia è stata immediatamente informata e c’è piena collaborazione con la magistratura».

«Chiediamo a Regione Lombardia l’impegno a fare di tutto affinché si chiarisca immediatamente quanto accaduto nell’ospedale di Vizzolo Predabissi. Le istituzioni devono mobilitarsi per la ricerca della verità. Siamo di fronte a un fatto terrificante e drammatico che non va in alcun modo sottovalutato»: lo dichiara Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd nel Consiglio regionale della Lombardia.

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