«Adesso voglio perdonare l’uomo che ha investito mio figlio»: così Elisabetta Cipollone, la mamma di Andrea De Nando, falciato a 15 anni nel gennaio del 2011 mentre attraversava la strada davanti all’oratorio San Carlo di Peschiera Borromeo, riflette pubblicamente in questi giorni, dopo aver combattuto per anni per portare il Parlamento a introdurre il reato di omicidio stradale, inasprendo le pene. Un disegno di legge che già il mese prossimo potrebbe arrivare all’approvazione definitiva.
«Sono due cose diverse - chiarisce subito la mamma di Andrea -: lo Stato non deve perdonare, deve tutelare chi è sulla strada, deve mettere chi guida davanti alle sue responsabilità. Il perdono è mio, personale. Io però in tutti questi anni ero rimasta con qualcosa in sospeso».
Sul Cittadino l’intervista a Elisabetta Cipollone
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