Zelo: «Intimidazione contro il sindaco»

Proseguono le indagini per fare luce sull’incendio di domenica notte che ha distrutto l’auto del sindaco di Zelo, Paolo Della Maggiore. Elementi nuovi finora non ne sono emersi, visto che le analisi di vigili del fuoco e carabinieri sulla carcassa sono ancora in corso, ma un sospetto a dir poco preoccupante è emerso nell’amministrazione zelasca quando si è diffusa la notizia di quanto accaduto. «Mi sono chiesto “a chi abbiamo pestato i piedi?”, e la prima cosa a cui ho pensato è stata Italia 90 - si sbilancia il vicesindaco Luciano Castoldi -. Non abbiamo nessuna prova in mano per dire una cosa simile, aspettiamo gli esiti delle indagini, ma guarda caso proprio dieci giorni fa è cominciato il processo alla società». Proprio il comune di Zelo, con i suoi controlli sulla documentazione antimafia, aveva estromesso infatti la società palermitana dal bando di gara per la gestione dei rifiuti (che inizialmente aveva vinto) facendo poi scattare una serie di indagini che avevano portato fino al sequestro della società e di tutti i suoi beni, perché accusata di riciclare i soldi della mafia con la sua attività, e all’arresto di tutti i vertici.

Ad alimentare ancora di più i sospetti c’è un altro fatto: quello di domenica notte non è stato nemmeno il primo episodio simile che ha coinvolto un membro della giunta di Zelo. Solo dieci giorni fa, infatti, nel cortile di un’abitazione privata, si era incendiata misteriosamente l’auto della zia dell’assessore all’urbanistica del comune, lei stessa consigliere provinciale del Pdl. «Noi nel processo non avremo nessun ruolo, penso che non saremo nemmeno chiamati a testimoniare - precisa il vicesindaco -, ma mi sembra comunque una coincidenza un po’ sospetta».

In ogni caso l’impressione di tanti, in paese, è che si sia trattato di un episodio doloso. Anche i carabinieri indagano in questa direzione, al punto che hanno disposto analisi molto approfondite sulla carcassa per risalire alla causa del rogo, analisi che raramente vengono effettuate, solo quando si sospetta seriamente che l’origine possa essere dolosa. E ieri è intervenuto a sostegno del sindaco Della Maggiore anche il coordinatore regionale del Pdl Romano La Russa: «Esprimo la mia più totale solidarietà al sindaco Della Maggiore per l’atto intimidatorio di cui è stato vittima. Sono sicuro che continuerà, addirittura con maggior impegno, a lavorare per il bene della sua comunità, senza lasciarsi impaurire da pochi vigliacchi. Se davvero si tratta di un incendio doloso dovrà essere inteso come un attentato alla democrazia e alle istituzioni - aggiunge La Russa -; a tale attacco il sindaco e tutto il centrodestra di Zelo saprà rispondere con fermezza e decisione, continuando a governare la città in maniera equilibrata e competente».

Dell’incendio si è discusso anche nella riunione di giunta, aperta a tutti i consiglieri, che si è tenuta in municipio lunedì sera, in vista del consiglio comunale di domani. Tutti hanno condannato l’episodio e si sono detti disposti, sia maggioranza e opposizione, ad affrontare uniti tutto quello che potrà accadere nei prossimi mesi.

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