Impronte giganti trovate all’asilo, i bambini sono sicuri: i draghi esistono davvero!

Nasce il Movimento per la Liberazione dei Draghi e delle altre Creature magiche

Non iniziate a fare polemica dopo aver letto soltanto il titolo. So che pensate di sapere tutto, di sapere che i draghi non esistono, che le creature magiche sono frutto della fantasia ecc. ecc., eppure magari se vi racconto questa storia, potete capire meglio e aiutarci a fare chiarezza.

Alcuni giorni fa, come giornalista del Cittadino ma ancor più, probabilmente, come esperto di draghi per via di Tarantasio, sono stato contattato dai bambini che frequentano Il Sentiero delle Lucciole, un asilo decisamente particolare che è tutto all’aperto, e si trova nella campagna ai confini di Lodi. Sono stato contattato perché i bambini affermavano di aver trovato prove inconfutabili dell’esistenza dei draghi, e così sono andato immediatamente ad intervistarli.

Vi riporto il loro racconto, così come l’ho appuntato. Settimana scorsa, nel giardino dell’asilo i bambini con le loro educatrici hanno trovato una impronta nel fango, lunga una trentina di centimetri, e ne hanno fatto un calco in gesso che ho potuto vedere personalmente. Basandoci sulle informazioni contenute in un libro, ne risulta che potrebbe appartenere a un drago della specie Knucker, alto più o meno otto metri, del tutto compatibile con le descrizioni e le testimonianze relative all’antico drago Tarantasio. Peraltro, anche la posizione del ritrovamento è indicativa: a poche centinaia di metri dalla riva dell’antico lago Gerundo, casa di Tarantasio, come tutti sappiamo.

In più, secondo il racconto dei bambini, hanno ritrovato alcune uova di drago nella zona del parco del Belgiardino, il problema è che alcune uova sarebbero scomparse durante la notte e, al mattino successivo, una tenda è stata trovata rovesciata. «Forse - ipotizzano i bambini - è stato un dispetto del drago che non voleva che toccassimo le sue uova, o forse è solo un po’ impacciato e l’ha fatta cadere per sbaglio». Soltanto un uovo è rimasto, ma è difficile sottoporlo ad ulteriori analisi per confermare che sia davvero di drago: «Sono protette da un incantesimo - spiegano i bambini -, quando le rompi, diventano di polistirolo». L’unica cosa intelligente da fare è stato mettere l’ultimo uovo in una radura, in modo che il drago lo veda dall’alto e possa riprenderselo, capendo che non ci sono cattive intenzioni nei suoi confronti.

La vera questione, infatti, è capire se il drago sia buono o cattivo. «Possiamo pensare a come difenderci da lui, ma non è facile. È meglio diventare suoi amici» dicono i bambini con saggezza e con l’intenzione di approfondire il comportamento dei draghi per capire come attirare la loro simpatia.

L’unica cosa praticamente certa, del carattere dei draghi, è che sono timidissimi: non si fanno vedere. Alcuni ipotizzano che siano invisibili, o comunque che si nascondano molto bene: «L’ho sentito volare qui in zona qualche tempo fa» spiega una bambina, mentre un altro aggiunge che probabilmente hanno anche il potere di rimpicciolirsi all’occorrenza, perché «i draghi hanno mille poteri magici».

«Abbiamo deciso che il nome del nostro drago è Dragonfly - proseguono nel racconto -, e l’abbiamo chiamato tante volte urlando, per fargli capire che siamo pronti ad accoglierlo, anche perché sappiamo che non è cattivo il nostro drago. Sembra che abbia rubato qui accanto nell’orto delle patate e delle zucche, mentre ha lasciato stare le galline, quindi forse è vegetariano».

Ma torniamo alla timidezza dei draghi: purtroppo, sono costretti a nascondersi perché per tanti secoli sono stati malvisti dagli esseri umani, che hanno provato a farli fuori o, peggio ancora, a imprigionarli. «Sono costretti a nascondersi, e questa è come una schiavitù» commenta uno dei bambini, facendo una proposta che, come redazione di Tarantasio, non possiamo che accogliere e condividere.

Così è nato oggi il Movimento per la Liberazione dei Draghi (e delle altre creature magiche), che riunisce sicuramente i bambini del Sentiero delle Lucciole, ma anche alcuni nostri giornalisti e chiunque vorrà aggregarsi. Tra i nostri giornalisti Stefano Rossi, esperto di draghi (una volta è stato anche a Loch Ness) è in prima linea, poi ci sono Greta Boni (che vivendo in Irlanda ha più esperienza di gnomi e folletti vari), e non poteva mancare Caliceddi (a cui ho intenzione di chiedere anche di disegnare un logo per il nostro Movimento, ma lei ancora non lo sa) e poi tanti altri (non posso elencarveli tutti, sono già parecchi!). L’obiettivo del Movimento è fare in modo che le persone conoscano sempre più i draghi e smettano di avere paura, così anche i draghi potranno smettere di avere paura delle persone e potranno mostrarsi senza problemi, finalmente liberi.

L’idea che ci è venuta in mente è la seguente: pubblicare questo articolo sul sito per chiedere a tutti i nostri giovani lettori di Tarantasio di scriverci se hanno delle testimonianze o delle prove sull’esistenza di draghi nel nostro territorio. L’indirizzo è sempre il solito: [email protected].

Nel frattempo, vi salutiamo con quello che abbiamo scelto come il motto del nostro Movimento, suggerito da una bambina dell’asilo: «Se ci credi, li vedi».

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