
Tarantasio / Lodi
Sabato 09 Dicembre 2023
Una pietanza immaginaria che vi sfido a pronunciare
Provate a leggere il nome qui
Ci sono tante pietanze immaginarie, piatti che non sono mai stati cucinati e che nessuno chef si sognerebbe di provare a mettere in tavola. Tra queste, ce n’è una antichissima, che risale all’antica grecia. Difficile da cucinare, ma ancor più da pronunciare. Ecco infatti il suo nome:
Ostrichetrancidipescesalatocagnoligattuccipezzidicefaloinsalsapiccantesilfiooliomieletordimerlicolombaccicolombellegallettilodolearrostocutrettolepiccioniselvaticilepricottenelvinocroccanticantuccini
Se vi si è attorcigliata la lingua, non vi preoccupate, è normale. Si tratta di un piatto immaginario che fu inventato dallo scrittore antico Aristofane nella parte finale della commedia dal titolo Le donne al parlamento.
Il testo originale in greco è questo: «λοπαδοτεμαχοσελαχογαλεοκρανιολειψανοδριμυποτριμματοσιλφιοκαραβομελιτοκατακεχυμενοκιχλεπικοσσυφοφαττοπεριστεραλεκτρυονοπτοκεφαλλιοκιγκλοπελειολαγῳοσιραιοβαφητραγανοπτερύγων».
Volete provare a leggerlo, ve lo scriviamo in greco ma con il nostro alfabeto: «Lopadotemachoselachogaleokranioleipsanodrimhypotrimmatosilphiokarabomelitokatakechymenokichlepikossyphophattoperisteralektryonoptekephalliokinklopeleiolagoiosiraiobaphetraganopterygon».
In tutto, la parola in greco ha centosettantuno lettere, è la più lunga parola conosciuta della letteratura greca antica ed è stato difficilissimo anche tradurla in italiano.
Ecco un’idea degli ingredienti che fanno parte di questo piatto speciale: ostriche, tranci di pesce, teste di piccoli squali, pietanze fatte da vari ingredienti dal gusto forte, grattugiati e pestati, silfio (una pianta), granchi, gamberi o aragoste, miele, merli, colombi, colombacci, gallo, testa arrostita di tuffetto, lepre, mosto, pinne.
Riuscite a immaginare una cosa più immangiabile?
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