Una rabanada e Babbo Natale: un viaggio verso il passato

DOLÌ /6 La rubrica a cura di Francesca Fornaroli

Di fianco alla gelateria di corso Umberto ecco che spuntò una nuova porta. Questa volta non era d’argento, ma di legno con una maniglia in ottone consumata. Ma da dietro proveniva un odore irresistibile: un profumo di cucina, di cose buone, di casa. Un aroma familiare che gli mosse non solo la fame ma anche qualcosa di più profondo. Da quella sensazione si generò la chiave e senza pensarci troppo, spinse la porta ed entrò. Lo accolse un bellissimo giardino. L’erba era alta e i grandi vasi di fiori ondeggiavano piano a ritmo del vento. Al centro, sotto un pergolato decorato da luci soffuse, si trovava un lungo tavolo imbandito. C’erano baccalà bollito con patate, Caldeirada, sardine grigliate, polpo stufato e tante verdure disposte con cura. Un profumatissimo Bolo de rei, tipico dolce natalizio portoghese, troneggiava su un’alzatina di vetro, dorato e decorato con frutta candita. Intorno al tavolo, diverse sedie: alcune occupate da anziani, altre vuote, come ancora in attesa degli ospiti. Leonardo si avvicinò e, senza che nessuno dicesse una parola, fu invitato a sedersi. Assaggiò tutto. I sapori lo colpirono al cuore. Li conosceva. Ma non erano italiani. Questi gusti raccontavano un’altra storia, un altro paese, un’altra parte di sé. Poi, arrivarono le rabanadas, grandi fette di pane, dorate, spesse e ancora calde. «Prego ragazzo, assaggia» dissero alcuni dei commensali. Leonardo prese una rabanada e la addentò. Davanti a lui si apriva un panorama bucolico: dolci colline, alberi d’ulivo, bambini che correvano in lontananza. Poi, il silenzio. Una strana figura avanzava lungo il sentiero: alta, con una lunga barba bianca e un mantello rosso bordato di pelliccia. Portava un sacco pieno di pacchetti. Tutti tacquero. «Per chi sono questi regali?» chiese la figura. Leonardo lo osservava, incerto. Sembrava lui, Babbo Natale. Ma c’era qualcosa che non tornava. Poi, con un gesto lento, la figura si tolse il cappuccio. Non era Babbo Natale. O meglio: lo era solo in apparenza. Sotto c’era un uomo, robusto, dagli occhi verdi. Leonardo lo fissò. Lo conosceva. Ne era certo. Ma non riusciva a ricordare chi fosse. Un anziano sussurrò «Ecco lo zio». E solo allora Leonardo comprese. Non era in Italia. Era da qualche parte, forse nel nord del Portogallo. Si trovava ad una cena di Natale, da una famiglia che lo riconosceva, anche se lui non era certo di conoscere tutti loro. Stava riscoprendo le sue radici.

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