Un rito solo apparentemente sempre uguale, e un appuntamento che si rinnova tra ansia, speranza e grandi progetti di vita, e i giovani della "generazione DaD" affrontano la loro prima vera prova d’esame in presenza dopo aver vissuto, cinque anni fa, il "terremoto" causato dalla pandemia. Sono preparati, consapevoli, e inevitabilmente scaramantici i quasi ventenni che mercoledì mattina si sono cimentati con le sette tracce della prova di italiano, un "test" che già dalla scelta racconta di sogni, aspirazioni e voglia di mostrare, con carta e penna, che «si, siamo stati capaci di superare una cosa assurda come è stato il Covid, abbiamo vissuto anni fondamentali senza poterci incontrare, però adesso siamo qui, e siamo stati più forti»