TELEKOMMANDO La Rai punta su Hotel Portofino ma non ha più... camere per Saviano
Due appuntamenti per sei martedì per la nuova serie ambientata nella celebre località ligure un secolo fa
Mentre guardo con estremo interesse le snoberie anglo-becere di Hotel Portofino, non la Portofino blasé di Alain Elkann (due episodi per sei martedì in onda su Raiuno), si anticipano le notizie della cancellazione da parte dell’emittente pubblica anche del programma di Roberto Saviano. Con quello destinato a Filippo Facci si è già a due e straordinariamente paiono provvedimenti bipartisan. Un po’ di qua, un po’ di là. Devo anche confessare che non seguo particolarmente le imprese giornalistiche e letterarie dei due da molto tempo. Anzi da anni. E le vicende che hanno provocato l’annullamento dei loro programmi mi sembrano altrettanto lontani da possibili e ulteriori commenti, volentieri da lasciare al cicaleccio social. Puntualmente ripreso da quotidiani e media in generale. Dunque, meglio tornare a Hotel Portofino? Decisamente. E piombare così nella celebre località ligure nel 1926 (peraltro ancora appetibile, ed è di mercoledì la notizia di un matrimonio da favola a cui forse era presente Elon Musk (a proposito, che bello è stato il Blob dedicato al tycoon di SpaceX). Insomma, in un’Italia che si avvia verso il quarto anno del regime fascista, che aveva appena superato la crisi Matteotti e andava a consolidare un consenso che l’avrebbe portato dritto dritto alla catastrofe della seconda guerra mondiale. Però, nel 1926, tutto era in divenire e di mezzo c’è l’accettazione dei costumi invero aperti e democratici degli inglesi trapiantati in Italia. La colonia fiorentina insegna e Zeffirelli in un Te’ con Mussolini l’ha sbattuto in faccia a più di uno che non credeva al rinnovamento culturale e umanistico di quella striscia di terra. Ovviamente e mi fermo un passo prima di spoilerare le vicende di Bella, l’alberghiera che cerca di sistemare tutti e tutto: dai clienti, al marito preda del gioco, da affaristi senza scrupoli a politici corrotti. Nondimeno i figli, le maestranze e soprattutto sé stessa. Ce n’è per tutti!
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