Confagricoltura chiede il monitoraggio sul Protocollo Deflusso ecologico per tutelare l’agricoltura lombarda

L’intervento del presidente Pacchiarini

Confagricoltura Milano Lodi Monza Brianza sollecita l’attivazione di una cabina per il monitoraggio permanente degli effetti del protocollo regionale sul Deflusso ecologico. A preoccupare fortemente l’organizzazione sono infatti le potenziali limitazioni alle risorse irrigue disponibili per il settore agricolo che potrebbero derivare dall’applicazione dei nuovi provvedimenti.

Il Deflusso ecologico prevede che in ogni sezione di un corso d’acqua naturale, la portata mantenga valori sufficienti a garantire buone condizioni ecologiche, ma Confagricoltura teme che questa misura possa sottrarre risorse cruciali al settore, già gravato dai cambiamenti climatici e dalla mancanza di strategie di accumulo delle risorse idriche.

In una lettera agli assessori di Regione Lombardia Massimo Sertori (all’Utilizzo della Risorsa Idrica) e Alessandro Beduschi (all’Agricoltura), il presidente dell’organizzazione Francesco Pacchiarini chiede un percorso condiviso per garantire che il comparto sia tutelato:

«In piena logica collaborativa e sussidiaria, proponiamo la costituzione di una procedura di controllo degli effetti dell’applicazione del Deflusso Ecologico», dichiara.

Nel 2022 Confagricoltura interprovinciale aveva già ottenuto la sospensione dell’iter di attuazione del Deflusso ecologico, a causa della grave emergenza siccità in Lombardia, senza che si determinassero significativi danni agli ambienti fluviali. Ciò suggerisce che la definizione odierna del Deflusso ecologico potrebbe non tenere adeguatamente conto della componente antropica, come i rilasci dalla falda freatica ai corpi idrici di pianura.

Pacchiarini conclude proponendo quindi che le iniziative legate al Deflusso ecologico siano adottate insieme a un opportuno sistema di monitoraggio, solo dopo una valutazione coordinata a livello interregionale, considerando l’interconnessione dei sistemi irrigui lombardi e piemontesi, e con carattere sperimentale, per assicurare una corretta definizione e contestualizzazione delle azioni messe in campo.

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