In Regione è polemica sulla peste suina, il Pd: «Non è stata presa nessuna misura urgente per far fronte al problema»
Bocciata in commissione la mozione che chiedeva una serie di interventi
I maiali sono ammassati e non movimentabili, il problema dei liquami diventa sempre più grande, le aziende non hanno ancora ricevuto un euro di contributo, e i Gruppi operativi territoriali, perno dell’azione prevista dal Commissario Nazionale, saranno forse attivati solo il 15 novembre, con 45 giorni di ritardo rispetto al via del Piano nazionale. E in ritardo sono in generale tutte le risposte. «Ma la maggioranza in Commissione Agricoltura ha bocciato la nostra mozione riguardo la necessità di interventi urgenti per contenere la Peste Suina Africana in Lombardia» fanno sapere dal Gruppo Pd del Consiglio regionale.
La mozione del Pd, di cui prima firmataria è la consigliera regionale di Lodi Roberta Vallacchi, prevedeva una serie di azioni concrete da mettere in atto immediatamente, sia nelle zone rosse dove la peste suina africana è stata individuata, nel pavese, sia nelle zone cuscinetto, come parte del Lodigiano, sia in tutta la Regione. «Poteva essere un occasione di rispondere a un’emergenza assoluta – commenta Roberta Vallacchi -. La nostra mozione nasce dall’ascolto degli allevatori e dei veterinari del Pavese. Tutto quello che abbiamo chiesto ci è stato suggerito da loro, che vivono la situazione in maniera diretta. Ma una Regione totalmente inadeguata va da una parte, senza dare risposte alle aziende e al territorio, e così il problema va dall’altra. A giugno scorso abbiamo avuto il primo caso lombardo, ora, quasi a novembre, siamo ancora qui a teorizzare. Invece, le misure dovevano essere già in atto».
Dalla maggioranza è arrivata anche l’accusa di creare allarmismo. «È una stonatura: facciamo proposte concrete, costruite, concordate con chi sta vivendo la Psa, allevatori, aziende, veterinari. E la mozione richiama un testo analogo approvato a luglio all’unanimità – sottolineano i consiglieri Matteo Piloni e Marco Carra-. Nelle motivazioni della bocciatura ci viene detto che, tanto, fra un mese Regione farà ciò che noi stiamo chiedendo oggi. Ma non si può intervenire a metà novembre, quando si poteva fare 15 giorni fa. Il problema è reale: sui territori non si stanno vedendo azioni concrete di contrasto. Eppure, il tempo c’era tutto per intervenire e anche per rivedere alcuni punti della mozione. Spiace sentire parlare di allarmismo, buttato sul tavolo per mascherare la mancanza di volontà o l’incapacità di sostenere il confronto. Il nostro scopo non era puntare il dito contro Regione, ma portare a casa quanto prima un risultato per i nostri allevatori».
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