La crisi sgonfia il mercato delle auto, vendite in calo anche a Lodi
I problemi segnalati vanno dai ritardi nella consegna dei veicoli alle difficoltà nei trasporti, i concessionari della città non hanno però intenzione di arrendersi
Ritardi nella consegna dei veicoli, indugi nell’approvvigionamento di materiali e difficoltà nei trasporti: la crisi sgonfia le ruote anche al mercato automobilistico. La precaria situazione economica internazionale, unita all’inflazione, al caro energia ed agli effetti della guerra in Ucraina sono tutti elementi che contribuiscono a scoraggiare una domanda che nel settore risulta essere già da tempo in forte calo. Secondo dati Ansa, infatti, le immatricolazioni di nuovi veicoli in Italia nel 2022 sono state circa 1 milione e 300mila, pari a quasi il 10 per cento in meno rispetto al 2021.
Alcuni concessionari della città in questi primi giorni di gennaio sono addirittura chiusi, altri ancora lavorano a rilento. Ma c’è anche chi, come la concessionaria auto Lazzari di San Grato, affronta a viso aperto le sfide che si prospettano all’orizzonte di questo neonato 2023. «Nonostante nel mese di dicembre le vendite siano parzialmente incrementate - spiegano il titolare Felice Lazzari ed il responsabile marketing e post vendita Alessio Porcelli - il trend complessivo del 2022 è stato negativo». Tenendo conto sia del mercato delle auto nuove che dell’usato, si può parlare effettivamente di una generale penalizzazione che ha investito tutto il comparto. «In particolare - afferma Porcelli - il mercato del nuovo ha fatto registrare in tutto il 2022 dei tempi di consegna eccessivamente lunghi, che si sono progressivamente dilatati, generando scoramento nei clienti». Questa situazione sarebbe da imputare all’approvvigionamento dei materiali: «Quello che i costruttori ci comunicano non è dettagliato. Sicuramente però le materie prime utili per generare componenti come semiconduttori o microchip necessari per la tecnologia che si trova negli abitacoli si sono dimostrate carenti».
Altro tasto dolente, aggiuntosi nell’ultimo trimestre del 2022, è stato quello dei trasporti dai piazzali verso le concessionarie: «Tirando le somme, il 2022 non può che essere considerato negativamente, anche se va detto che siamo comunque riusciti ad accontentare tutte le richieste dei nostri clienti».
C’è poi il tema degli ecoincentivi offerti dal Governo Meloni. Con il nuovo anno sono infatti a disposizione 630 milioni di euro, più 20 indirizzati verso l’installazione di nuove colonnine di ricarica elettrica. Gli incentivi sono previsti con una ripartizione sulla base delle emissioni per grammi di anidride carbonica per chilometro. «Si tratta di una manovra che penalizza le ibride plug in, che si gioveranno di minori agevolazioni, così come le auto col tradizionale motore termico - illustra Porcelli -. Di contro, si favorirà il mercato delle elettriche, che noi offriamo facendo leva su modelli come 500, Renegade ed Avenger». Per Porcelli però la manovra rischia di creare delle deleterie fluttuazioni nel mercato: «Questi incentivi ad hoc potrebbero provocare dei periodi di grandi richieste e altri di calma piatta. Ci vorrebbe quindi maggiore regolarità».
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