Lodi, auto con il freno tirato
Neppure gli incentivi spingono il mercato del settore che in Italia, e anche nel territorio, ha fatto segnare nel 2022 uno dei peggiori anni dell’ultimo mezzo secolo
Non c’è elettrico che tenga, neppure gli incentivi spingono il mercato dell’auto che in Italia ha fatto segnare nel 2022 – parola degli esperti - “uno dei peggiori anni dell’ultimo mezzo secolo”. E il Lodigiano non ha fatto eccezione, anzi. Secondo i dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti relativi alle immatricolazioni di nuove autovetture per provincia di residenza del proprietario, diffusi da Unrae (l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), i lodigiani hanno acquistato lo scorso anno 4.397 esemplari contro i 5.543 del 2021, una flessione misurabile nell’ordine del 17,6% decisamente superiore al -9,7% registrato su base nazionale.
Se poi il confronto si fa con il 2019, l’anno precedente la pandemia, il calo tocca il 40% contro il 31,3% del complessivo mercato italiano. In valori assoluti significa 3mila autovetture in meno. Ancora peggio: mentre il mese di dicembre ha fatto segnare in Italia un rimbalzo del 21% rispetto allo stesso mese di due anni fa, in provincia di Lodi non si è registrata alcuna inversione di tendenza, anche se nella seconda parte dell’anno la situazione è lievemente migliorata.
Se i primi sei mesi del 2022 hanno fatto registrare una flessione negli acquisti pari al 26%, il successivo semestre si è infatti “limitato” ad un più contenuto -4,2%, con il mese di ottobre che ha addirittura fatto segnare un sorprendente +14%. Saranno insomma i primi mesi del 2023 a rivelare se la ripartenza del mercato – che potrebbe essersi già avviata in altre aree del Paese – contagerà anche i potenziali acquirenti del nostro territorio
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