Più soldi in busta e orario ridotto: i bancari verso il nuovo contratto

Sono 270mila in Italia, duemila circa in provincia di Lodi

Aumento in busta paga e riduzione dell’orario lavorativo. Ma anche una maggior regolamentazione del lavoro da remoto e più attenzione contro le pressioni commerciali. Questi in sintesi alcuni dei punti più interessanti per il comparto dei bancari Abi (270mila in Italia, circa 2000 nel Lodigiano) contenuti nella piattaforma di rinnovo del contratto collettivo approvata dalle cinque principali sigle sindacali.

La piattaforma dovrà ora passare al vaglio delle assemblee dei lavoratori e sarà base di confronto con l’Associazione bancaria italiana.

Il contratto collettivo dei bancari è scaduto a dicembre 2022 ed è stato prorogato fino al prossimo 30 aprile.

Il rinnovo contrattuale si inserisce in una fase di forte evoluzione per il mondo delle banche: da un lato il 2022 ha fatto registrare una impennata degli utili, spinti soprattutto dai tassi di interesse, dall’altro sta proseguendo in maniera accelerata il percorso di digitalizzazione, che significa chiusura di filiali ed esubero (attraverso esodi incentivati e prepensionamenti) dei lavoratori addetti agli sportelli.

Solo per dare una dimensione del fenomeno, Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm, in una intervista a «il Cittadino» lo scorso febbraio ha affermato: «Un altro aspetto che si sta rivelando fondamentale è il digitale: la pandemia ha dato una spinta enorme, siamo passati dall’11 per cento al 35 per cento delle vendite da remoto. Il nostro obiettivo, tre anni fa, era arrivare nel 2024 al 50 per cento, probabilmente lo supereremo». La piattaforma di rinnovo contrattuale presentata dai sindacati prevede aumento retributivo di 435 euro su base mensile per la figura di riferimento; riduzione dell’orario di lavoro standard a 35 ore settimanali; e ancora, i sindacati chiedono di «normare ulteriormente il lavoro da remoto per evitare abusi; estendere le funzioni della “cabina di regia” per aggiornare il contratto in caso di innovazioni, ma anche per evitare deroghe e fughe in avanti da parte dei gruppi; intervenire sull’organizzazione del lavoro e incidere sulla situazione dei carichi di lavoro e la carenza degli organici; aggiornare l’accordo delle politiche commerciali; attenzione a politiche di genere, permessi, welfare e rafforzamento del Fondo per l’occupazione». «Ritengo la nuova piattaforma completa, sia per ciò che concerne l’incremento degli stipendi, che recupera il 15 per cento del carovita, sia per quanto riguarda la conciliazione vita-lavoro, prevedendo il lavoro agile con retribuzione del buono pasto incrementato da 7 a 8 euro oltre a una riduzione di 30 minuti della giornata lavorativa a parità di stipendio - commenta Enrico Vercellino, sindacalista della Fabi di Lodi e dipendente di Banco Bpm - . Auspico che le assemblee vedano il coinvolgimento della stragrande maggioranza dei circa 2000 lavoratori Abi della provincia lodigiana. È un momento importante per il settore bancario e tutti devono farsi parte attiva per il nostro futuro».

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