Salumi “Lodigiani” di Santo Stefano: una filiera tracciata per realizzare prodotti più genuini VIDEO

La terza puntata delle rubrica dedicata ad agricoltura e innovazione parla dell’azienda agricola Lodigiani

Nata nel 1890 dall’amore per la terra di Giuseppe Lodigiani, l’azienda agricola Lodigiani, che oggi porta il nome del fondatore, si è ritagliata un posto d’onore tra le imprese del territorio specializzate in suinicoltura.

Ne parliamo nella terza puntata di “Confinnovazione”, la rubrica settimanale ideata da Confagricoltura Milano Lodi Monza Brianza, in collaborazione con “Il Cittadino” di Lodi, per dare risalto alle buone pratiche e agli investimenti innovativi nel settore agricolo e zootecnico per una maggior sostenibilità, qualità e sicurezza delle produzioni.

Gli eredi Domenico Emilio, con il figlio Michele, e Pierangelo, con la figlia Alice, sono oggi alla guida dell’impresa di Santo Stefano Lodigiano dove vengono allevati 600 capi, con l’uso di mangimi da materie prime no OGM, macellati nel laboratorio aziendale, risparmiando quindi agli animali lo stress del trasporto, stipati in camion.

«Il percorso dei nostri salumi è tutto interno all’azienda - spiegano Domenico e Pierangelo -. Possiamo parlare di produzione integrata perché curiamo i maiali in tutte le fasi di crescita, assicurando un’alimentazione con mais e orzo di nostra produzione, senza modifiche genetiche, o acquistando foraggi con una percentuale garantita di no OGM. Non utilizziamo antibiotici. La macellazione è interna, quindi gli animali non subiscono stress inutili, questo sia per un discorso di benessere, sia per evitare che l’adrenalina, entrando in circolo, guasti la lavorazione successiva. Le carni vengono preparate e i salumi insaccati seguendo le ricette della tradizione di famiglia. Il risultato è un prodotto che offre qualità e continuità, tanto da aver meritato negli anni diversi riconoscimenti».

Il meglio del marchio “Lodigiani”, si può trovare nello spaccio, in località Chiavicone, dove vengono venduti salami, variamente lavorati e speziati, lonzardo, cotechino, pancetta, culatello cotto, fiocco di coscia, coppa, e poi vini e formaggi tipici della zona e verdure coltivate in azienda. La rivendita è annessa all’agriturismo “Il Barcaiolo”, aperto dai fratelli Lodigiani nel 2015. Sulla copertura dei locali, proprio in questi giorni, è in corso l’installazione di un nuovo impianto fotovoltaico da circa 40 kW, che si affianca quello aziendale da 110 kW (dove si procede gradualmente anche al completo smaltimento di tutte le coperture in amianto, previsto entro il 2024).

«Investendo in un agriturismo - spiegano - abbiamo deciso di sposare il concetto di azienda agricola tradizionale con quello di ospitalità contadina e di dare così agli avventori la possibilità di gustare i nostri tagli di carne e salumi, accompagnati da selezioni enogastronomiche locali». Nelle sale si respira un’atmosfera antica che piace e attira clientela anche dalle province vicine e dal Milanese. Con 60 coperti, un menù alla carta (per le cene di venerdì e sabato e il pranzo di sabato e domenica) e di lavoro (da martedì a venerdì a pranzo) “Il Barcaiolo” fa sempre il tutto esaurito e viene scelto anche per matrimoni e cerimonie.

«I nostri clienti sanno che qui si lavora bene, rispettando le materie e la tracciabilità. Garantiamo una produzione curata, macellando solo dai 12 ai 15 maiali alla settimana. Per i salumi occorrono tempi precisi di asciugature e stagionatura, e questo naturalmente comporta che durante l’anno non tutti siano sempre disponibili. Le scorte speciali per il Natale, ad esempio, essendo limitate, a fronte di una richiesta molto alta, vengono facilmente esaurite già entro i primi giorni di dicembre. Chi ci conosce capisce i motivi di questo processo e sposa la nostra filosofia di lavoro, avendo la certezza di portare in tavola un prodotto genuino e dal sapore inconfondibile».

© RIPRODUZIONE RISERVATA