Un più 89% negli ultimi 3 anni, l’export lodigiano tira la volata
L’incremento superiore a quelli registrati nelle altre province
L’export che è cresciuto dell’89% negli ultimi tre anni e tre mesi, il numero di imprese attive che negli ultimi tre anni e sei mesi è calato nel complesso del 3,2% e del 5,4% nel settore dell’artigianato. Sono i dati più significativi che riguardano il territorio lodigiano contenuti nel “Terzo Focus sull’andamento dell’economia regionale” diffuso dalla Cna Lombardia, realizzato dal Centro Studi Sintesi, che ha in particolare puntato l’attenzione sull’andamento economico dell’intero territorio lombardo nel periodo compreso tra il 2019 e lo scorso mese di giugno. Dalla ricerca - che evidenzia come il Pil della Lombardia nel 2023 dovrebbe crescere dell’1,5%, più delle stime di aprile (+1,1%) e con un incremento di 4,9 punti percentuali rispetto al periodo che ha preceduto la pandemia - spicca dunque l’exploit delle esportazioni lodigiane, cresciute dell’89% nel periodo compreso tra dicembre 2019 e marzo 2023 (nel primo trimestre di quest’anno hanno assommato un valore di 1 miliardo e 380 milioni di euro). Un incremento superiore a quelli registrati nello stesso periodo dalle economie delle altre province lombarde (al secondo posto c’è l’export di Sondrio, +53%, al terzo quello di Monza e Brianza, +46%). Di segno negativo è invece risultato il numero delle imprese lodigiane attive: quello complessivo registrato lo scorso giugno è stato di 14.051 unità, in calo di 458 (-3,2%) rispetto a dicembre 2019; quello riferito alle sole artigiane è stato di 4.903 unità, in calo di 281 (-5,4%). Il quadro generale della ricerca dice che nel complesso l’economia lombarda corre (nei prossimi mesi è prevista una crescita dell’1,6% dei consumi e del 3,1% degli investimenti), ma evidenzia come questa fase sia tuttavia condizionata dai costi delle materie prime, dall’inflazione sui generi di prima necessità, dai crescenti tassi di interesse. La nota finale riguarda il settore dell’artigianato, con l’attenzione rivolta in particolare al calo di imprese attive nella Bassa Lombardia: «I numeri delle province di Mantova, Cremona, Pavia e Lodi - commenta il presidente Cna Lombardia, Giovanni Bozzini - mostrano la necessità di prestare particolare attenzione a queste realtà. È fondamentale creare un ambiente favorevole affinché queste aziende possano contribuire al tessuto produttivo, operando a stretto contatto con le istituzioni e le comunità locali».
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