Carenza di manodopera, la ricetta di Attilio Dadda

Il lodigiano presidente regionale di Legacoop denuncia i problemi nel trovare lavoratori in settori fondamentali

«L’analisi del Monitor “Il mercato del lavoro in Italia, tra record e mismatch”, realizzato dall’ Area Studi di Legacoop insieme a Prometeia, restituisce un quadro del mercato del lavoro complesso e articolato. Il sistema Paese è incapace di ricambiare la forza lavoro in uscita e non trova il modo di valorizzare quella occupata. Va invertito il trend di mancanza di manodopera, superata l’ideologica strumentalizzazione dei flussi migratori, bisogna investire nel welfare di comunità come nuovo stile di qualità della vita in versione italiana» ha dichiarato Attilio Dadda, Presidente di Legacoop Lombardia in merito ai dati emersi dal Monitor “Il mercato del lavoro in Italia, tra record e mismatch”, realizzato dall’ Area Studi di Legacoop insieme a Prometeia. «Nei prossimi anni le cooperative, al pari delle altre imprese, subiranno i contraccolpi dovuti alla mancanza di manodopera, qualificata e non. È un quadro che richiede interventi strutturali, politiche innovative e incisive, con una visione di largo respiro che tenga insieme le questioni sociali, economiche e di politica industriale. Serve uno sforzo collettivo da parte della politica. Le politiche migratorie sono uno strumento che non può più essere trascurato: è necessario investire su una vera integrazione della forza lavoro per dare risposta alla crescente domanda di lavoro delle imprese. Il disallineamento tra percorsi di formazione e domanda di lavoro deve essere affrontato attraverso il potenziamento delle politiche attive di sostegno al lavoro, l’introduzione di percorsi di riqualificazione professionali efficaci e il contrasto all’economia sommersa. Il lavoro è uno di quei temi dove non si può fare da soli: serve una visione nazionale ed europea, servono politiche che favoriscano l’incontro fra imprese e lavoratori, facilitando lo spostamento tra regioni e riallocando la domanda di lavoro dove c’è un eccesso di offerta» prosegue Dadda.

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