Il risparmio dei lodigiani è cresciuto ma meno della media lombarda

I dati dell’Istituto Tagliacarne e del Centro ricerche della Fabi evidenziano anche che l’inflazione continua a erodere i redditi

I lodigiani si confermano un popolo di giudiziosi risparmiatori, anche se i risultati di due recenti analisi sull’argomento sembrano fornire risultati parzialmente contrastanti. Almeno in apparenza. Da un lato la ricerca del Centro studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne colloca Lodi al 15° posto sul totale delle 111 province italiane, con un incremento della ricchezza per le famiglie del territorio calcolata per il 2022 nella misura del 10,9%: un risultato che è tuttavia costato alla provincia di Lodi la perdita di quattro posizioni rispetto all’anno precedente. Tale circostanza sembrerebbe rivelare un elemento di maggiore difficoltà nel contenere i livelli di spesa, almeno a confronto con le altre realtà collocate nelle posizioni alte della graduatoria, per altro quasi esclusivamente riservate alle province del Nord (capofila si è confermata Biella con il 15,4% di risparmio, davanti a Vercelli con il 13,8% e Asti con il 13,1%). Del resto l’incremento del 3,96% nel reddito pro capite, salito per le famiglie lodigiane a 23.860 euro, non poteva certo compensare l’inflazione, che nel 2022 è arrivata a toccare la doppia cifra.

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