LODI Icr, le proteste sono congelate:
i lavoratori vogliono la trattativa
Le assemblee dei giorni scorsi sbloccano la situazione dopo i picchetti
Congelate le proteste, i lavoratori dell’Icr chiedono la riapertura della trattativa. È l’esito delle assemblee dei lavoratori tenutesi alla fine della settimana scorsa nella grande fabbrica di cosmetici alle porte di Lodi, dove da marzo proseguivano le agitazioni per la rottura del tavolo sull’accordo di secondo livello, agitazioni che avevano portato al blocco degli straordinari e a tre giornate di sciopero. Ne ha dato comunicazione ai lavoratori la Rappresentanza Sindacale Unitaria di fabbrica con le organizzazioni sindacali Ugl Chimici e Uiltec Uil. In Icr lavorano poco meno di 430 dipendenti diretti, oltre a diverse decine di lavoratori somministrati. «La maggioranza ha votato in favore della tregua sindacale – si legge nella nota ai lavoratori - attraverso il congelamento (e non l’eliminazione tout court) delle iniziative di lotta degli scioperi e blocco degli straordinari al sabato, per richiedere alla società la riapertura del tavolo di confronto e di trattative in merito alle strategie aziendali e agli investimenti, all’andamento economico e produttivo, alla definizione degli obiettivi del Premio di Partecipazione relativi all’anno 2023 con eventuale erogazione nel 2024, alla conciliazione tempi di lavoro e vita familiare, all’incremento delle maggiorazioni turni e straordinario al sabato». L’azienda aveva dichiarato sulle colonne del Cittadino la propria disponibilità a riprendere la trattativa, a patto che le richieste sindacali fossero realistiche. Dopo quella dichiarazione d’apertura, però, non c’erano stati altri passi, e i lavoratori erano tornati in sciopero una terza volta. Per questo Rsu e organizzazioni sindacali sottolineano che il mandato ricevuto «è altresì vincolato alla disponibilità aziendale» a riaprire il tavolo con Ugl Chimici e Uiltec Uil, «con una manifestazione di volontà in tal senso, a fissare una data d’incontro che la società Icr dovrà comunicare entro tempi brevi (7-10 giorni)». Diversamente saranno riconvocate le assemblee «per decidere come riprendere eventualmente lo stato di agitazione e conseguentemente continuare nelle iniziative di protesta e con quali modalità».
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