Nel 2023 il Lodigiano ha importato beni per 3,9 miliardi di euro dalla Cina
L’export verso il Paese asiatico si è fermato invece a 53 milioni, e il pesante sbilanciamento continua anche nel 2024: dati in crescita esponenziale. Pesa tantissimo l’elettronica di consumo.
Cresce l’interscambio commerciale del Lodigiano con la Cina. Con la bilancia che però, anche qui come in tutta Italia, pende molto di più dalla parte delle importazioni. Nei giorni della missione in Cina della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni - motivata con l’obiettivo di avviare una nuova fase di collaborazione e dettata dall’urgenza di riequilibrare la bilancia commerciale con la grande potenza asiatica (in Italia nel 2023 il valore delle importazioni è stato di 47,5 miliardi, quello delle esportazioni di 19 miliardi) - la lente puntata sul nostro territorio evidenzia, seppur in un quadro di crescita dell’export, lo squilibrio dell’interscambio commerciale riscontrabile a livello nazionale. I dati Coeweb Istat ci dicono che nel primo trimestre 2024 le imprese del Lodigiano hanno acquistato beni dalla Cina per 1,016 miliardi di euro, mentre ne hanno venduti per 11,58 milioni. Nel primo trimestre del 2023 il valore dell’import era risultato di 989,1 milioni di euro, quello dell’export di 9,2 milioni di euro. Nel 2019, anno pre-Covid, l’ammontare dell’import nel primo trimestre era stato di 337,7 milioni di euro, quello dell’export di 2,83 milioni. Riassumendo, in cinque anni il valore delle importazioni è cresciuto di circa 700 milioni di euro, quello delle importazioni di circa 9 milioni.
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