Pil, il peso di feste e “ponti”: per il Lodigiano un costo che raggiungerà i 38 milioni

INDAGINE Calcolo della Cgia di Mestre sui giorni non lavorativi, quest’anno in azienda 251 giorni, due in meno rispetto al 2024. Un impatto economico equivalente ai dazi

I “ponti” e le feste del 2025 potrebbero costare al Lodigiano 38 milioni di euro del proprio Pil al netto delle imposte indirette (ossia di “valore aggiunto”), la cui quota previsionale annua risulta di circa 7 miliardi di euro (per l’esattezza di 6.978 milioni di euro). È quanto si rileva da un’indagine svolta a livello nazionale dalla Cgia di Mestre sull’incidenza dei giorni non lavorativi rispetto all’ammontare previsto del Pil.

«Quest’anno - evidenzia l’indagine, effettuata sulla base dei dati Prometeia e Istat - lavoreremo 251 giorni, due in meno rispetto al 2024 che comunque era un anno bisesto. In termini di Pil questo ci “costerà”, in linea teorica, 12 miliardi di euro. Un impatto economico equivalente a quello che potremmo subire dall’eventuale introduzione dei dazi dell’amministrazione Trump». Dazi a parte, la perdita stimata dalla Cgia a livello nazionale è ricavata da uno schema che per ogni provincia riporta la previsione del valore del Pil nel 2025 (sempre al netto delle imposte indirette) e quella riferita al valore di un singolo giorno lavorativo. Nel Lodigiano questo secondo valore - ottenuto dividendo i circa 7 miliardi previsionali per il numero di giorni lavorativi - risulta di 19 milioni di euro: ne consegue che i due giorni di lavoro in meno del 2025 ci costerebbero 38 milioni di euro. L’indagine è corredata dalla classifica delle province compilata in base alle stime 2025 del Pil giornaliero per abitante (calcolato ancora al netto delle imposte indirette).

Il Lodigiano, con una quota 83 euro per abitante, risulta al 53° posto in Italia e all’11° in Lombardia (dove è seguito solo dalla provincia di Pavia, al 59° posto in Italia con 79,9 euro per abitante). In testa alla graduatoria generale figura la Città metropolitana di Milano (184,9 euro per abitante), seguita dalle province di Bolzano (154,1 euro), Bologna (127,6 euro), Roma (122 euro) e Modena (121,3 euro). Milano a parte, altre due province lombarde figurano tra le prime venti: quelle di Brescia (12° posto con 108,8 euro per abitante) e di Bergamo (18° posto con 104,5 euro per abitante).

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