Protesta davanti ai cancelli della Icr, venerdì lo sciopero indetto da Ugl

La mobilitazione della sigla sindacale dopo le assemblee dei lavoratori della ditta

Acque agitate all’Icr, il colosso lodigiano dei cosmetici: venerdì 31 marzo sciopero di otto ore. A indire la mobilitazione è la Rsu Icr dell’Ugl Chimici, dopo aver ricevuto mandato «dalla stragrande maggioranza dei dipendenti presenti alle assemblee dello scorso 17 marzo». Nell’ultima elezione della Rsu l’Ugl ha ottenuto la maggioranza, con una componente minoritaria della Uil, storicamente forte nello stabilimento cosmetico. Per numero di iscritti il primo sindacato rimane la Filtcem Cgil, che però non ha presentato candidati in Rsu. La protesta nasce dalla situazione conflittuale tra Rsu e azienda al tavolo di trattativa per la contrattazione di secondo livello. Contemporaneamente allo sciopero si terrà una manifestazione organizzata davanti all’azienda indicativamente dalle 7,30 alle 16, con presidio all’inizio di ogni turno di lavoro. La Rsu Ugl in un comunicato sottolinea chiaramente i punti di contrasto con Icr. Al primo punto c’è il muro sollevato dall’azienda con «indisponibilità totale» a contrattare le maggiorazioni richieste dai lavoratori per il turno notturno e per gli straordinari del sabato. La questione si estende alle condizioni di lavoro interne alla fabbrica, definite «inadeguate, inefficaci ed inefficienti», anche con riferimento all’organizzazione stessa del lavoro quando il sindacato specifica che ci sono «infruttuose attività produttive rispetto le attese, in particolare riferimento al turno notturno». Da ultimo, il contrasto riguarda la conciliazione dei tempi di lavoro con i tempi di vita familiare, soprattutto per il personale prevalentemente femminile, che è grande parte dell’occupazione complessiva. Nello specifico, Ugl contesta «l’indisponibilità aziendale ad introdurre una turnazione differente» (tornando al vecchio modello di turnazione primo-secondo-giornata, rispetto a quello attualmente in vigore notte-secondo-primo. Lo sciopero arriva con lo stato d’agitazione già indetto con blocco di ogni straordinario «a fronte dell’interruzione delle trattative per la contrattazione collettiva aziendale delle maggiorazioni richieste dal personale in aggiunta a quelle previste dal vigente contratto collettivo nazionale – si legge nella nota di Ugl -. Il blocco degli straordinari resterà in vigore sino al raggiungimento di un eventuale accordo sindacale tra le parti, subordinato all’approvazione assembleare dei dipendenti». Icr aveva subito un duro colpo durante la pandemia, quando la chiusura degli aeroporti aveva ridotto il mercato cosmetico in modo drastico. Dal 2021 i volumi sono tornati a crescere in modo adeguato, anche con l’acquisizione di nuovi importanti clienti.

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