Da dove viene il panettone?

Una storia antica a firma di Martina Tamengo

Giovani lettori, voi per quale team tifate: pandoro o panettone? Questo è di solito uno dei motivi che anima i più accesi battibecchi nelle tavolate natalizie per decidere quale dolce consumare, spesso accompagnato da una deliziosa crema al mascarpone.

La Lombardia come regione va fortissima sul panettone, ma anche in questo caso gli animi si accendono e dividono: canditi sì o canditi no? E l’uvetta, amata da alcuni e odiata da altri?

Scopriamo insieme da dove proviene la ricetta di uno dei dolci più consumato sulle tavole delle famiglie lombarde e italiane nel giorno di Natale: il panettone.

La leggenda fa risalire l’origine di questo dolce al Rinascimento, al tempo della corte lombarda del signore di Milano Ludovico il Moro. In occasione dei preparativi per la cena della vigilia di Natale, il cuoco di corte incaricò uno sguattero di nome Toni di seguire con attenzione la cottura del dolce che avrebbe portato sulla tavola alla fine del pasto, per deliziare il signore e i suoi commensali con cotanta prelibatezza. Lo sguattero sbadatamente si addormentò proprio durante la cottura del dolce, lasciandolo bruciare. Impaurito dalla possibile reazione del cuoco, Toni pensò in tutti i modi a come poter rimediare al danno. Ecco il colpo di genio! Si ricordò che proprio in quel giorno aveva preparato mescolando avanzi di pane raffermo con burro, uova, uvetta e canditi, un dolce che aveva intenzione di gustare insieme ai suoi amici.

Recuperò quindi il dolce, sostituendolo a quello abbrustolito del cuoco e lo fece portare sulla tavola dei commensali del signore di Milano. Inaspettatamente tutti gli invitati apprezzarono moltissimo il dolce fatto di pane raffermo, uvetta e canditi, decidendo di battezzarlo con il nome in dialetto di “el pan de Toni”, appunto “il pane di Toni”, lo sguattero.

È proprio da qui che la storia vuole sia nata la ricetta, e il nome, del famosissimo “Panettone”.

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